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mercoledì 16 gennaio 2013

Nel segno dell'Aquario




Il 20 gennaio, il Sole abbandona il Capricorno ed entra nel segno dell'Aquario. Inizia la seconda fase dell'inverno: il seme si apre ed espande le radici nel terreno. L'Aquario conclude il ciclo dei segni d'aria e prepara la conclusione dello zodiaco in Pesci. Opposto al Leone che esprime la realizzazione dell'individuo conscio, la cui volontà è al servizio dell'io, l'Aquario segna l'iniziazione dell'individuo allo stadio superiore attraverso la valutazione delle affinità elettive. L'autocoscienza leonina si espande nella coscienza di gruppo acquariana, cosi' come il seme espande le radici nel terreno. in questo segno  l'individuale si trasforma in universale, non è più soltanto un uomo accentrato in sè e separato, ma l'umanità stessa perde l'identità personale nel bene comune, pur conservando la sua individualità. Nell'Aquario ci sono due elementi, aria e l'immagine dell'acqua, entrambi significano fluidità ed esprimono, da un lato l'acqua, la dissoluzione della tendenza egocentrica dell'io, dall'altro lato, l'aria, espansione del soggetto nel collettivo. L'Aquario è il portatore d'acqua, cioè sorgente di vita, l'immagine dell'uomo che tiene l'anfora è spesso usata simbolicamente per rappresentare questo segno. L'acqua di gestazione del Cancro e l'acqua di trasformazione dello Scorpione si modificano nell'acqua delle anfore dell' Aquario che la porta nell'aria al contatto con il cielo elevando cosi' questa acqua mistica verso l'unione con il divino in una fusione di energie umane e cosmiche. In questo segno si concludono tutti i cicli riguardanti la vita umana in senso soggettivo, l'io abbandona la propria dimensione ristretta per proiettarsi nel mondo alla ricerca di una dialettica molteplice che annulli egoismo e individualismo, suo significato principale è lo spirito di fratellanza universale.  Come il Capricorno vede e sente tutti attraverso sè, l'Aquario vede sè stesso soltanto attraverso gli altri. Il mito greco ci racconta di Efesto che rappresenta la divinità del fuoco e corrisponde al dio romano Vulcano. Figlio di Era e Giove è brutto e deforme tanto che la madre vedendolo cosi' sgradevole lo aveva allontanato dall'olimpo facendolo cadere sulla terra dove viene raccolto e cresciuto dalle ninfe oceaniche. Divenuto adulto Efesto si rivela un fabbro geniale e scaltro, capace di invenzioni spettacolari, infatti con i suoi mirabili marchingegni creati nella sua fucina, cerca di ammaliare la splendida Afrodite di cui è profondamente innamorato. Ben presto però sospetta che  la bella dea lo tradisce con Ares dio della guerra. La leggenda narra  che Efesto realizza un ingegnoso letto e una terribile rete per imprigionare e umiliare i due amanti. Gli stessi dei rimangono esterrefatti  dalla creatività di Efesto tanto che per ottenere la liberazione di Ares e Afrodite mandano Dioniso come intermediario. In seguito Efesto, zoppo e indesiderabile verrà richiamato da Giove a dimorare nell'Olimpo.  Intravvediamo subito una caratteristica acquariana nelle straordinarie attitudini di Efesto: il dono dell'inventiva, il talento per tutto ciò che è originale e tecnologico. Da sottolineare anche la scaltrezza e rapidità di attuazione delle proprie idee, tipico di Urano primo governatore del segno. Il mito ci fa anche capire la debolezza spirituale e la profonda contraddizione di Efesto: la perfezione tecnica delle sue creazioni gli è sufficiente per prendersi gioco degli dei e dell'amore. Egli con le sue prodigiose creazioni abusa della propria intelligenza, sfidando il potere divino per imporsi sull'altrui libertà. Come nel Capricorno c'è Saturno che rallenta e toglie, cosi' nell'Aquario c'è Urano che accelera, iperdinamizza e offre il nuovo. Si possono osservare differenti tipologie acquariane, dominante saturniana, uraniana e anche nettuniana. Il tipo più saggio e tranquillo (Saturno) legato alla concretezza; il tipo avventuroso in cui predomina l'aria  (Urano)  un ribelle eccentrico molto cerebrale che mira a rivoluzionare le tradizioni e le forme di vita consolidata superando pregiudizi e limiti morali per diventare un utopista; il tipo nettuniano più sentimentale che aspira al nuovo ma è più orientato verso l'arte e a volte ha problemi di identità.
Tutte e tre queste tipologie sono legate da un unico scopo e cioè liberare l'uomo dalle catene istintuali e dai pregiudizi e consentirgli di essere finalmente libero di scegliere il "bene".

Annaluce Maroncelli  Ilaria Ciarletta

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