IL SOLE
Il mito e l'astrologia sono da sempre
l'una al servizio dell'altra, sono espressione della percezione umana del cosmo
e particolarmente importanti nell' interpretazione del significato del Sole nel tema natale. Parole come "espressione di sé”, "nucleo dell'io"
non sono cosi' di aiuto quanto le raffigurazioni mitologiche che riescono a
farci comprendere meglio l'energia ed il compito svolto dal Sole: Nella cultura
greca, il Sole viene chiamato Helios (occhio di Zeus), come sguardo del Dio sul
mondo, legge onnisciente e onnipresente, splendente, ed eternamente giovane è
figlio del Titano Iperione e di Teia; ogni mattina attraversa il cielo su di un
carro d'oro tirato da quattro cavalli. Più tardi Apollo (figlio di Zeus e di
Leto, fratello gemello di Artemide) è adorato come Dio solare. Definito
"gentiluomo dell'olimpo" incarnava l'essenza di tutti gli Dei greci,
cosi' come il Sole era considerato apportatore di luce, Apollo era considerato
depositario della "Luce interiore".
"Conosci te stesso" era
scolpito nella roccia del suo tempio di Delfi, era quindi ritenuto simbolo
della coscienza. Apollo è l'artista che invita gli esseri umani, attraverso
l'intervento delle Muse, ad esprimere la propria creatività (ognuna di queste
rappresenta un'arte) quindi non è sorprendente la connessione che esiste tra il
Sole astrologico ed il campo dell'espressione creativa rappresentata dalla 5°
casa dell'oroscopo. Come riflesso del ruolo svolto dalla coscienza della vita
di una persona questo collegamento tra il Sole e l'ispirazione suggerisce che
qualunque sia la collocazione del Sole nella carta natale, è qui che è
possibile esprimere un senso di connessione con il Divino.
LA LUNA
Per un lungo periodo è stato l'astro più
interessante per gli osservatori, probabilmente per il complesso dei suoi miti,
il ripetersi sempre uguale del suo ciclo che è così intimamente collegato al
ciclo della vita umana e della natura come a simboleggiare una delle esperienze
più importanti dell'uomo: la nascita e la morte. Per un lunghissimo periodo
l'uomo ha pensato che la Luna fosse portatrice di vita," il soffio della
Luna", ci sono voluti migliaia di anni per arrivare a capire che in realtà
la fecondazione era legata all'atto sessuale. I tre miti (la dea trifasica,
legata alle fasi lunari) sono rappresentati da tre Dee che simboleggiano le
fasi della vita: fase dell'adolescenza, fase della maturità piena e fase della
vecchiaia, della fine della vita intesa anche come saggezza che verrà trasmessa
alle nuove generazioni. La prima delle tre Dee è Artemide, immagine della Luna
crescente, immagine di una ragazza che si sta affacciando alla vita, con le sue
potenzialità. Demetra, rappresenta la fase di Luna piena, in lei tutto il
potenziale di Grande Madre mantenendo sia l'immagine di materno che di Dea della
natura, rappresenta la pienezza, il raccolto, la donna matura e feconda, un
potenziale espresso. La prima parte della sua vita è centrata sulla relazione
tra lei e Persefone, ma il mito ci racconta che questa relazione madre-figlia
non può continuare perchè distruttiva per entrambe; interviene Ade (Dio degli
inferi) ad interromperla : La madre deve necessariamente perdere la funzione
materna. Demetra dopo lunghe vicissitudini diventerà una Dea che
"nutre" in altro modo, recuperando cosi' una sua dimensione: quando
Persefone viene riportata in superficie Demetra stabilisce con Giove delle
regole a cui dovrà attenersi per rivedere sua figlia: Persefone rimarrà con lei
solo una parte dell'anno. La terza Dea è Ecate, (luna calante) nella fase
matriarcale era la Dea più sacra. Custodisce e presiede i crocevia: Il crocicchio è, al contrario, un posto di concentrazione di
energie: le strade, i cammini, i destini si incrociano e portano ad una
scelta. Ecate è la dea delle scelte e della libertà di scelta. Inoltre è suo
compito accompagnare le anime nel regno dei morti. Ecate vista come
rappresentante della fase calante della luna, ci reca l'immagine della donna
nell'età che coincide con la menopausa e la post-menopausa. Un tempo che
contiene in sé la fanciulla e la madre, ma che di esse non conserva più
gli obblighi, solo i doni. Contrariamente a quanto si pensa delle donne
anziane, questa è una fase della vita in cui vi è saggezza, capacità
introspettiva, ma anche indipendenza e potere sessuale e creativo. L’anziana è
l’agente del cambiamento e della trasformazione, poiché l’aver vissuto la
pienezza della vita le permette di abbandonarsi all’oscurità e alla
trasformazione, accogliendo il mistero della morte.
Annaluce Maroncelli Ilaria Ciarletta
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