La vegetazione si espande, i fiori sbocciano e nel caldo sole di maggio si schiudono le uova, l'energia vitale si ordina armoniosamente nel Toro, simbolo della fertilità nel regno naturale che coincide con la primavera. La spinta energetica impressa dall'Ariete si espande traducendosi in materializzazione nel terreno segno del Toro. E' il simbolo della Madre Terra, il grembo fertile che ha ricevuto il seme e si prepara alla crescita. Insito nell'uomo è radicato un binomio inscindibile legato alla consapevolezza della propria sopravvivenza: il bue e la terra, fonti di vita, certamente se mancavano i frutti della terra e i bovini, gli uomini sarebbero andati incontro alla carestia e alla morte. Il geroglifo del Toro, ricorda la schematizzazione della testa di bue, di immediata percezione. il bue, toro o vacca( graficamente nella pittura antica non è possibile giudicare il sesso del bovino) ben presto entrano nella mitologia come simboli sacri di vita, nutrimento e messi in relazione a Dei maschili e femminili. Alla base del rapporto tra l'uomo e la vacca ci deve essere stato sicuramente un fondamento psicologico relativo al culto della Dea Madre. Quasi un rapporto di figlio con la madre. Il significato mitologico del Toro è vastissimo: esso appare in tutte le culture dell'area mediterranea come simbolo di fertilità e nutrimento materno. il culto di Mithra e il sacrificio del toro ci aiuta a comprendere la struttura psicologica e inconscia di questo tipo astrologico. Mitra era una divinità orientale, espressione del principio assoluto, il Logos, Dio stesso, senso dell'eternità in stretta relazione con Helios, il Sole. Nel culto di Mithra il toro viene sacrificato per simbolizzare il superamento degli istinti della dimensione immanente. Mithra uccide il toro considerato come mostro e ritenuto pericoloso, in questo si può intuire un vero e proprio meccanismo difensivo: la rimozione o annullamento e la sublimazione che l'uomo usa nel rapporto figlio-madre e figlio-padre, vede nel toro la madre (simbolo di fertilità), ma anche il padre, il maschile fecondante.
Il mito ci racconta che Mithra dopo aver catturato e soggiogato il toro si presenta al Sole e a lui si identifica e ne riceve gli attributi. Mithra rappresenta l'archetipo del figlicido, cioè dell'odio dei padri verso i figli e delle fantasie distruttive del genitore che teme di essere usurpato nel potere. Il Toro dunque contiene l'archetipo dell'energia istintuale indifferenziata: è in questo secondo segno zodiacale che si determina la libido. Mithra vuole realizare la sua natura, onorare il suo nome che significa "sole" e "amore", per fare questo deve vincere proprio quell'aspetto che più lo trattiene lontano dal cielo, deve sacrificare l'istintuale che si identifica nella natura del Toro e quindi la polarità del supremo male (istinto bestiale) e del supremo bene (la catarsi, la vittoria sulle tentazioni, la trascendenza). Mithra abbatte il toro, rifiuta la profonda libido per accedere ai tesori custoditi nel Sole e da cui verrà incoronato per venire poi in possesso delle sue prerogative di potenza. Per questo motivo il Toro è considerato il segno dell'amore, del sacrificio e l'apoteosi della fusione mistica con la propria matrice, l'istinto sessuale, l'eros dionisiaco è sublimato e simbolizzato. Questo mito conferisce al Toro zodiacale un grande ruolo catartico e trasformatore, ma non sempre la sublimazione è raggiunta, allora molti soggetti lamentano il conflitto e spesso ne rimangono consapevolmente risucchiati, oppure reprimono l'istintuale e si aprono solo parzialmente alla trasformazione. Nel Toro, come secondo segno, in analogia alla seconda casa oroscopica si delinea il comportamento affettivo emozionale e sessuale dell'individuo, si deve quindi valutare se il desiderio/piacere viene appagato nel bambino oppure frustrato, se c'è la soddisfazione orale (allattamento) o la privazione, questa connotazione si rivelerà nella vita adulta in quei settori ove l'individuo ha oroscopicamente il segno del Toro. Cosi' se un individuo per esempio ha il segno nella settima casa cioè relativa al rapporto di coppia e alle associazioni, manifesterà in larga misura la propria organizzazione libidica acquisita più o meno soddisfatta nel rapporto con il partner.
La tipologia taurina è prevalentemente riferita al simbolo: costituzione robusta e notevole sviluppo del sistema osseo e muscolare. Il temperamento è malinconico, con spiccata tendenza al nervosismo e irritabilità. La risposta agli stimoli è lenta, e la reazione è spesso molto controllata o al contrario irruenta, ma inappropriata. Si potrebbe definirlo un vero ruminante psichico. Nasconde bene le sue inquietudini, ma si spaventa e disorienta facilmente. In genere meticoloso, abitudinario e adattabile a tutte le situazioni. La sua intelligenza è pratica e tutte le esperienze sono riportate alla dimensione concreta. La sensibilità non eccelle e in qualche caso è notevolmente egocentrico. Nella tipologia meno evoluta si evidenziano personalità che circoscrivono le loro esperienze e interessi al microcosmo del loro mondo familiare. Amano le consuetudini e i modelli affettivi ben saldi e tradizionali, non lasciano spazio alla fantasia, ma aderiscono in toto alla vita immediata, concreta e utilitaria. Nei soggetti più evoluti il senso della vita è più impregnato di idealismo, possono essere molto ricettivi e pur cercando realtà e concretezza riescono ad interpretare la vita fuori da schemi usuali ed esprimono buon gusto, senso del bello e di tutto ciò che è esteticamente apprezzabile. L'affettività è di tipo passionale, l'oralità, pur sempre presente, può essere sublimata ed esprimersi a livello intellettuale e creativo. In tutte le tipologie si riscontrano pazienza e stabilità del carattere, collera facile e forte concentrazione sugli aspetti concreti dell'esistenza.
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