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lunedì 10 settembre 2012

Il Sole, la Luna, il mito



IL SOLE
Il mito e l'astrologia sono da sempre l'una al servizio dell'altra, sono espressione della percezione umana del cosmo e particolarmente importanti nell' interpretazione del significato del Sole nel tema natale. Parole come "espressione di sé”, "nucleo dell'io" non sono cosi' di aiuto quanto le raffigurazioni mitologiche che riescono a farci comprendere meglio l'energia ed il compito svolto dal Sole: Nella cultura greca, il Sole viene chiamato Helios (occhio di Zeus), come sguardo del Dio sul mondo, legge onnisciente e onnipresente, splendente, ed eternamente giovane è figlio del Titano Iperione e di Teia; ogni mattina attraversa il cielo su di un carro d'oro tirato da quattro cavalli. Più tardi Apollo (figlio di Zeus e di Leto, fratello gemello di Artemide) è adorato come Dio solare. Definito "gentiluomo dell'olimpo" incarnava l'essenza di tutti gli Dei greci, cosi' come il Sole era considerato apportatore di luce, Apollo era considerato depositario della "Luce interiore".
"Conosci te stesso" era scolpito nella roccia del suo tempio di Delfi, era quindi ritenuto simbolo della coscienza. Apollo è l'artista che invita gli esseri umani, attraverso l'intervento delle Muse, ad esprimere la propria creatività (ognuna di queste rappresenta un'arte) quindi non è sorprendente la connessione che esiste tra il Sole astrologico ed il campo dell'espressione creativa rappresentata dalla 5° casa dell'oroscopo. Come riflesso del ruolo svolto dalla coscienza della vita di una persona questo collegamento tra il Sole e l'ispirazione suggerisce che qualunque sia la collocazione del Sole nella carta natale, è qui che è possibile esprimere un senso di connessione con il Divino.

LA LUNA
Per un lungo periodo è stato l'astro più interessante per gli osservatori, probabilmente per il complesso dei suoi miti, il ripetersi sempre uguale del suo ciclo che è così intimamente collegato al ciclo della vita umana e della natura come a simboleggiare una delle esperienze più importanti dell'uomo: la nascita e la morte. Per un lunghissimo periodo l'uomo ha pensato che la Luna fosse portatrice di vita," il soffio della Luna", ci sono voluti migliaia di anni per arrivare a capire che in realtà la fecondazione era legata all'atto sessuale. I tre miti (la dea trifasica, legata alle fasi lunari) sono rappresentati da tre Dee che simboleggiano le fasi della vita: fase dell'adolescenza, fase della maturità piena e fase della vecchiaia, della fine della vita intesa anche come saggezza che verrà trasmessa alle nuove generazioni. La prima delle tre Dee è Artemide, immagine della Luna crescente, immagine di una ragazza che si sta affacciando alla vita, con le sue potenzialità. Demetra, rappresenta la fase di Luna piena, in lei tutto il potenziale di Grande Madre mantenendo sia l'immagine di materno che di Dea della natura, rappresenta la pienezza, il raccolto, la donna matura e feconda, un potenziale espresso. La prima parte della sua vita è centrata sulla relazione tra lei e Persefone, ma il mito ci racconta che questa relazione madre-figlia non può continuare perchè distruttiva per entrambe; interviene Ade (Dio degli inferi) ad interromperla : La madre deve necessariamente perdere la funzione materna. Demetra dopo lunghe vicissitudini diventerà una Dea che "nutre" in altro modo, recuperando cosi' una sua dimensione: quando Persefone viene riportata in superficie Demetra stabilisce con Giove delle regole a cui dovrà attenersi per rivedere sua figlia: Persefone rimarrà con lei solo una parte dell'anno. La terza Dea è Ecate, (luna calante) nella fase matriarcale era la Dea più sacra. Custodisce e presiede i crocevia: Il crocicchio è, al contrario, un posto di concentrazione di energie: le strade, i cammini, i destini si incrociano e portano ad una scelta.  Ecate è la dea delle scelte e della libertà di scelta. Inoltre è suo compito accompagnare le anime nel regno dei morti. Ecate vista come rappresentante della fase calante della luna, ci reca l'immagine della donna nell'età che coincide con la menopausa e la post-menopausa. Un tempo che contiene in sé la fanciulla e la madre, ma che di esse non conserva  più gli obblighi, solo i doni. Contrariamente a quanto si pensa delle donne anziane, questa è una fase della vita in cui vi è saggezza, capacità introspettiva, ma anche indipendenza e potere sessuale e creativo. L’anziana è l’agente del cambiamento e della trasformazione, poiché l’aver vissuto la pienezza della vita  le permette di abbandonarsi all’oscurità e alla trasformazione, accogliendo il mistero della morte.

Annaluce Maroncelli  Ilaria Ciarletta

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