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domenica 14 aprile 2013

Sotto il segno del Toro


La vegetazione si espande, i fiori sbocciano e nel caldo sole di maggio si schiudono le uova, l'energia vitale si ordina armoniosamente nel Toro, simbolo della fertilità nel regno naturale che coincide con la primavera. La spinta energetica impressa dall'Ariete si espande traducendosi in materializzazione nel terreno segno del Toro. E' il simbolo della Madre Terra, il grembo fertile che ha ricevuto il seme e si prepara alla crescita. Insito nell'uomo è radicato un binomio inscindibile legato alla consapevolezza della propria sopravvivenza: il bue e la terra, fonti di vita, certamente se mancavano i frutti della terra e i bovini, gli uomini sarebbero andati incontro alla carestia e alla morte. Il geroglifo del Toro, ricorda la schematizzazione della testa di bue, di immediata percezione. il bue,  toro o vacca( graficamente nella pittura antica non è possibile giudicare il sesso del bovino) ben presto entrano nella mitologia  come simboli sacri di vita, nutrimento e messi in relazione a Dei maschili e femminili. Alla base del rapporto tra l'uomo e la vacca ci deve essere stato sicuramente un fondamento psicologico relativo al culto della Dea Madre. Quasi un rapporto di figlio con la madre. Il significato mitologico del Toro è vastissimo: esso appare in tutte le culture dell'area mediterranea come simbolo di fertilità e nutrimento materno. il culto di Mithra e il sacrificio del toro ci aiuta a comprendere la struttura psicologica e inconscia di questo tipo astrologico. Mitra era una divinità orientale, espressione del principio assoluto, il Logos, Dio stesso, senso dell'eternità in stretta relazione con Helios, il Sole. Nel culto di Mithra il toro viene sacrificato per simbolizzare il superamento degli istinti della dimensione immanente. Mithra uccide il toro considerato come mostro e ritenuto pericoloso, in questo si può intuire un vero e proprio meccanismo difensivo: la rimozione o annullamento e la sublimazione che l'uomo usa nel rapporto figlio-madre e figlio-padre, vede nel toro la madre (simbolo di fertilità), ma anche il padre, il maschile fecondante.
Il mito ci racconta che Mithra dopo aver catturato e soggiogato il toro si presenta al Sole e a lui si identifica e ne riceve gli attributi. Mithra rappresenta l'archetipo del figlicido, cioè dell'odio dei padri verso i figli e delle fantasie distruttive del genitore che teme di essere usurpato nel potere. Il Toro dunque contiene l'archetipo dell'energia istintuale indifferenziata: è in questo secondo segno  zodiacale che si determina la libido. Mithra vuole realizare la sua natura, onorare il suo nome che significa "sole" e "amore", per fare questo deve vincere proprio quell'aspetto che più lo trattiene lontano dal cielo, deve sacrificare l'istintuale che si identifica nella natura del Toro e quindi la polarità del supremo male (istinto bestiale) e del supremo bene (la catarsi, la vittoria sulle tentazioni, la trascendenza). Mithra abbatte il toro, rifiuta la profonda libido per accedere ai tesori custoditi nel Sole e da cui verrà incoronato per venire poi in possesso delle sue prerogative di potenza. Per questo motivo il Toro è considerato il segno dell'amore, del sacrificio e l'apoteosi della fusione mistica con la propria matrice, l'istinto sessuale, l'eros dionisiaco è sublimato e simbolizzato. Questo mito conferisce al Toro zodiacale un grande ruolo catartico e trasformatore, ma non sempre la sublimazione è raggiunta, allora molti soggetti lamentano il conflitto e spesso ne rimangono consapevolmente risucchiati, oppure reprimono l'istintuale e si aprono solo parzialmente alla trasformazione. Nel Toro, come secondo segno, in analogia alla seconda casa oroscopica si delinea il comportamento affettivo emozionale e sessuale dell'individuo, si deve quindi valutare se il desiderio/piacere viene appagato nel bambino oppure frustrato, se c'è la soddisfazione orale (allattamento) o la privazione, questa connotazione si rivelerà nella vita adulta in quei settori ove l'individuo ha oroscopicamente il segno del Toro. Cosi' se un individuo per esempio ha il segno nella settima casa cioè relativa al rapporto di coppia e alle associazioni, manifesterà in larga misura la propria organizzazione libidica acquisita più o meno soddisfatta nel rapporto con il partner.
La tipologia taurina è prevalentemente riferita al simbolo: costituzione robusta e notevole sviluppo del sistema osseo e muscolare. Il temperamento è malinconico, con spiccata tendenza al nervosismo e irritabilità. La risposta agli stimoli è lenta, e la reazione è spesso molto controllata o al contrario irruenta, ma inappropriata. Si potrebbe definirlo un vero ruminante psichico. Nasconde bene le sue inquietudini, ma si spaventa e disorienta facilmente. In genere meticoloso, abitudinario e adattabile a tutte le situazioni. La sua intelligenza è pratica e tutte le esperienze sono riportate alla dimensione concreta. La sensibilità non eccelle e in qualche caso è notevolmente egocentrico. Nella tipologia meno evoluta si evidenziano personalità che circoscrivono le loro esperienze e interessi al microcosmo del loro mondo familiare. Amano le consuetudini e i modelli affettivi ben saldi e tradizionali, non lasciano spazio alla fantasia, ma aderiscono in toto alla vita immediata, concreta e utilitaria. Nei soggetti più evoluti  il senso della vita è più impregnato di idealismo, possono essere molto ricettivi e pur cercando realtà e concretezza riescono ad interpretare la vita fuori da schemi usuali ed esprimono buon gusto, senso del bello e di tutto ciò che è esteticamente apprezzabile. L'affettività è di tipo passionale, l'oralità, pur sempre presente, può essere sublimata ed esprimersi  a livello intellettuale e creativo. In tutte le tipologie si riscontrano pazienza e stabilità del carattere, collera facile e forte concentrazione sugli aspetti concreti dell'esistenza.


 


martedì 13 novembre 2012

Venere il mito


Il secondo pianeta personale è venere che simboleggia la funzione "affettività" dell'io (sole). Secondo il mito Afrodite nasce dai genitali  recisi e gettati in acqua di urano evirato dal figlio saturno con l'aiuto della madre Gea (elemento terra).
La nascita avviene dalla spuma del mare (miscela aria/acqua). Urano dio del cielo stellato non può più accoppiarsi con Gea-terra essendo stato evirato e così si compie la separazione fra coscienza/materia e inconscio/divino o, se vogliamo, tra microcosmo e macrocosmo.
La funzione sentimento simboleggiata da Venere appartiene quindi alla sfera cosciente dell'io. Nello Zodiaco incontriamo per la prima volta Afrodite in casa seconda/toro suo domicilio base. Qui essa è molto istintuale e si nutre del bisogno di essere vista, guardata, accettata. In casa seconda si costruiscono le fondamenta dell'autostima. Il bambino è ancora in una fase simbiotica con la mamma; i sensi sono molto importanti, ha bisogno di essere toccato, abbracciato e guardato con amore. Se questa fase è stata ben superata nella vita adulta il soggetto si sentirà "bello" e avrà un ottimo rapporto con il proprio corpo. Riuscirà a guardarsi allo specchio riconoscendosi non tanto per le doti estetiche, quanto per la sicurezza in sè stesso che gli è stata trasmessa fin dai primi mesi di vita.
La casa seconda simboleggia anche le nostre doti e la prima di esse è l'autostima che ci consente di proporci agli altri in modo autentico, senza maschere (il Toro simboleggia anche il viso).
Procedendo nell'ordine zodiacale incontriamo venere in casa IV cancro in esaltazione (elemento acqua). Qui c'è il focolare domestico, la casa, la famiglia.
La relazione con la mamma non è più esclusiva poichè subentrano anche gli altri membri della famiglia soprattutto la figura paterna.
Venere è legata ad un primo nucleo relazionale in cui il soggetto vuole sentirsi al sicuro, protetto e accettato incondizionatamente ( l'influenza dei bisogni lunari è molto forte). Se questi fattori esistono realmente il soggetto avrà "solide radici" e sarà in grado di crescere ed espandersi verso il mondo esterno acquisendo autonomia (casa X). Altrimenti rimarrà fortemente dipendente dalla famiglia di origine o sarà completamente sradicato e tenderà a creare rapporti esterni basati sulla dipendenza affettiva, sul bisogno di controllo e sul ricatto emotivo ( lato ombra del cancro).
L'archetipo di Afrodite trova infine la completa realizzazione in casa VII bilancia ( elemento aria ).
Il settimo segno è il domicilio primario di venere e simboleggia la relazione, lo scambio, la scelta.
Nel mito Afrodite è innanzitutto la dea della bellezza e nella cultura greca bellezza significa soprattutto armonia ed equilibrio di forme.
Ma la bellezza ha anche un altro significato: ciò che è armonico ed equilibrato è anche giusto da un punto di vista etico. E qui troviamo la simbologia della bilancia che come dice Liz Greene citando Socrate ricerca " il buono, il vero, il bello".
Non è un caso che nelle lame dei Tarocchi la bilancia si trovi nell'arcano della "Giustizia".
La Giustizia richiede imparzialità e capacità di scegliere la soluzione più adeguata alla situazione.
Afrodite è munita di un cinto magico che attira irresistibilmente gli uomini, ma alla fine è sempre lei che sceglie e mai viene scelta.
Il potere di scelta è l'elemento portante dell'archetipo venusiano. L'elemento aria consente di comprendere razionalmente quello che è importante per noi ovvero le cose alle quali diamo "valore" nella vita. Venere simboleggia la nostra scala di valori e tutto ciò che contribuisce al benessere del nostro corpo e del nostro spirito, in poche parole quello che ci fa "stare bene con noi stessi" siano persone, animali, attività, interessi, studi, gusti ecc.
L'io, dopo la percezione e catalogazione dei fenomeni esterni (mercurio), arriva alla valutazione di ciò che gli è maggiormente affine (venere). L'io sceglie attraverso la funzione venusiana di relazionarsi con l'altro mediante lo scambio e la condivisione di valori comuni pur mantenendo intatta la propria identità. Nella relazione matura (VII casa) non c'è bisogno di fusione, nè ricerca affannosa di conferme, ma scambio reciproco che arricchisce le rispettive identità.
Da un punto di vista archetipico l'attrazione simboleggiata dal cinto magico di Afrodite si evolve in relazione basata su comunanza di valori; in altre parole l'innamoramento diventa amore.

Ilaria Ciarletta    Annaluce Maroncelli

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